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calcio
Serie A

Pioli spiega i "casi" Ibrahimovic e Musacchio


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Stefano Pioli si gode la vittoria del Milan sul Torino, che riporta i rossoneri al sesto posto, ma non si accontenta. E chiarisce anche cosa è successo a Zlatan Ibrahimovic e Mateo Musacchio, al centro dei due piccoli casi della serata.


Si parte dallo svedese, apparso piuttosto nervoso: "Sì, era arrabbiato - ha sottolineato il tecnico rossonero a fine partita -. Ma lo era per il fatto che potevamo fare meglio e chiudere prima la partita. Trovo che sia giusto, nella nostra crescita dobbiamo essere ambiziosi. Il buono di questa partita è il risultato, ma anche la prestazione. La classifica è lì, ora ci mancano 14 partite".


La strada del Milan è ancora lunga, e Pioli lo sa: "Il nostro lavoro è quello di restare sempre sotto esame e superare queste prove, che fanno sì che il gruppo rimanga sempre vivo. Dovremo continuare a dimostrare il nostro valore, senza un risultato nella partita di sabato questa vittoria non sarà servita a nulla. Sapevo che ci sarebbe potuta essere un po' di sofferenza, avevo chiesto al gruppo uno sforzo importante. Ma la colpa è anche nostra, abbiamo portato troppe volte la palla a centrocampo e potevamo chiuderla prima".


Quindi una spiegazione per quanto avvenuto a Musacchio, che ha rifiutato di sostituire Kjaer a fine primo tempo e non si è presentato nemmeno in panchina nella ripresa: "Nessun caso, ha sentito dolore nel riscaldamento. Non poteva giocare, per questo non è rientrato nel secondo tempo".

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