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Serie A
Godin se la prende con l'Italia: "Stop al calcio tardivo"
Dall'Uruguay, dove sta proseguendo la quarantena, il difensore dell'Inter è duro sulla scelta di aver fatto giocare la partita contro la Juventus.
La prima stagione italiana di Diego Godin non si sta sviluppando in base alle aspettative. L'ex capitano dell'Atletico Madrid non è riuscito a diventare un intoccabile nello scacchiere di Antonio Conte, il suo futuro è in bilico, ma intanto l'uruguaiano non ha esitato a criticare duramente le istituzioni politiche e sportive italiane per la decisione di non interrompere il campionato già quando la diffusione del Coronavirus si è fatta intensa.
Intervistato da Espn, Godin, che ha avuto il permesso dalla società di interrompere la quarantena alla quale si era dovuta sottoporre l'Inter a causa della positività al Covid-19 di Daniele Rugani, avversario della partita contro la Juventus dell'8 marzo, ha sostenuto che "Siamo stati esposti fino all'ultimo momento, hanno continuato a tirare la corda per vedere se si poteva continuare a giocare, fino a quando la situazione non è stata insostenibile e il sistema sanitario è crollato".
"Abbiamo continuato a giocare per settimane - ha aggiunto il capitano dell'Uruguay - Abbiamo continuato ad allenarci e abbiamo giocato a porte chiuse anche contro la Juve, dove poi è stata rilevata la positività di Rugani. Noi e gli juventini siamo stati messi in quarantena e lì il campionato si è fermato. Sicuramente in quella partita c'erano altri giocatori potenzialmente infettati, quindi hanno messo direttamente in quarantena tutti noi".
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