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Quando ho iniziato a lavorare come freelance nel digitale, pensavo che bastasse “essere presenti” online. Poi, dopo vari tentativi andati a vuoto, ho capito che l’efficacia di una campagna non dipende solo dalla grafica o dal budget, ma dal metodo usato per mostrarla. Mi è rimasto impresso un confronto che ho letto tra annunci classici e quelli automatizzati. La differenza sta tutta nella logica con cui vengono mostrati: il programmatic display segue il comportamento degli utenti e adatta in tempo reale la pubblicità al loro profilo. Non è magia, è solo un modo più intelligente di usare i dati. Da quando ho iniziato a usare strumenti basati su questo approccio, le mie conversioni sono salite in modo netto. Non perché spendo di più, ma perché mostro le cose giuste, alle persone giuste, nel momento in cui sono più ricettive. E la differenza, oggi, la fa proprio questo.
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