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Film Consigliati
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Film Consigliati

Autore: espano -
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e ke film te vedi? mica i cartoni animati....

Autore: Achilles -
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deduz guarda aldo giovanni e giacomo e fantozzi, vero? se vuoi dicci cosa non ha senso mel film, magari possiamo illuminarti

Autore: Abdhul -
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RD
GameMaster

se in un film vi piace la tensione qui c'é n'é in abbondanza, un escalation continua! il film é ispirato a fatti realmente accaduti, questo lo rende ancora più angosciante, ma fa anche capire che, a differenza dei film thriller/horror d'oggi che tanto piacciono a noi, la storia é lineare, senza nessuna trama nascostsa da decifrare o colpi di scena o chissà quale invenzione. voto: 7.5

Modificato da TINO il 11/05/2009 10:26:26

Autore: espano -
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accetto il consiglio...me lo vedrò sicuro...

Autore: deduz -
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Ero rimasto indietro... Comunque io, oltre a essere appassionato di comicità Italiana e non(Ben Stiller e altri li trovo molto simpatici), odio i cartonati(di qualsiasi genere, da Bolt il cane a Gli Incredibili), e mi piacciono quelli d'avventura, meno quelli di fantascienza(gli unici belli sono stati: Dejavu, corsa contro il tempo, e Next, di cui vi metto il trailer... Dejavu Doug Carlin è l’agente dell’ATF, sezione alcolici, tabacchi e armi da fuoco, incaricato di indagare sull’attentato terroristico che ha fatto esplodere e affondare un traghetto fluviale uccidendo centinaia di passeggeri. Lo stesso giorno, sulle rive del fiume viene rinvenuto il corpo senza vita di Claire Kuchever, una giovane donna che Doug sente di avere già conosciuto e amato perdutamente. Scoprirà presto che l’omicidio è collegato all’esplosione. Avvicinato da Pryzwarra, agente dell’FBI, Doug è reclutato per la durata dell’indagine da un’unità segreta altamente tecnologica che gestisce informazioni satellitari, registrazioni digitali che ricostruiscono e osservano gli avvenimenti passati. Convinto di investigare un passato finito e accaduto che gli permetterà di scovare l’attentatore, Doug scopre che la scienza ha piegato quel passato fino a costruire un ponte col presente. Difficile resistere a Claire e alla tentazione di alterare il corso degli eventi. Dopo il “re” di Steven Zaillian, anche Tony Scott scende nei fiumi melmosi della Louisiana post Katrina, rimpiazzando un disastro naturale con uno sociale: il terrorismo. Nella prima lunghissima sequenza che prelude l’attentato, il regista concentra il momento più spettacolare del film, il più fedele al suo stile ipercinetico, adrenalinico e patinato. I suoni, le musiche, le risate e gli schiamazzi sollecitati fino a brillare nel fragore dell’esplosione introduttiva, basterebbero da soli a ripagare biglietto e spettatore. Lascia invece sconcertati l’improvvisa virata fantascientifica, la porta spazio-temporale passato/presente che corregge, fino ad annullarla, l’interessante trovata tecnologica di scorrere il passato, individuarne le falle e risolvere le indagini. Imbarazzante è pure l’uso del dèjà vu, privo di qualsiasi implicazione filosofica e mero pretesto per raggiungere l’happy end sentimentale. Siamo insomma lontani dal dèjà vu visivo di Matrix, dall’imperfezione nel programma informatico di simulazione della realtà; il già visto e il già accaduto servono la storia d’amore tra Denzel Washington e la bella Paula Patton, alimentando il senso di familiarità dei due amanti. Un incipit magnifico e verosimile, una regia dinamica e sempre originale, tuttavia sprecati in una storia di fantascienza improbabile. Quindi di avventura Batman 1 e 2, V per Vendetta, American Gangster, Inside Man, e altri già noti a molti. Consiglio di comici e meno conosciuti: Amore Bugie e Calcetto Quando è l'ora del calcetto tutto si ferma e tutto può essere interrotto per correre in campo: un'importante riunione di lavoro, le pagine pianificate da studiare, la scrivania della redazione, le macchine della fabbrica, la moglie nevrotica e la prole piagnucolosa. Vittorio, cinquantenne resistente all'attacco, Lele, mediano di cuore che vive correndo, Adam, figlio ribelle di Vittorio che vive parando, Piero che pianifica il gioco e l'amore, Filippo che colpisce duro l'uomo e manca la palla, il Venezia che gareggia in riserva, e il Mina, giocatore in pensione, col vizio della punizione e del tabacco, sono sette amici in campo e nella vita, dove provano ad applicare gli schemi di gioco e a sostenere i medesimi ruoli. Ma spesso un imprevisto o un fallo possono cambiare la partita, costringendo gli uomini e i dilettanti del pallone a (ri)giocarla con umiltà e rispetto. Per Luca Lucini, lo aveva sperimentato e poi dimostrato nel suo film precedente, L'uomo perfetto non esiste, per questo il suo Amore, bugie e calcetto riflette e ragiona sulla magnifica imperfezione degli uomini e naturalmente delle donne. Intorno a quella incompiutezza il regista milanese opera una rimessa a fuoco e costruisce un mondo di sentimenti contrastanti da risolvere sul campo. Nella partita fra calcio e cinema (italiano) si sono presentate moltissime occasioni da goal, ispirate da quella potente fabbrica di immagini ed emozioni che è il gioco del pallone. Ma nessuno ha mai segnato. Forse perché il cinema non è mai sceso in campo, correndo e sudando sul cemento, sul sintetico e sui parquet traslucidi dei palazzetti dello sport, come nella commedia corale, sentimentale e calcistica di Lucini. I sette protagonisti maschili scivolano sui campi duri degli oratori, fra tackle, falli di mano, suole di gomma, arbitri cornuti, pali e imprecazioni e poi si ritirano negli spogliatoi sudati ad esibire le pancette o a confessare certi inconfessabili affondi. Sugli spalti, nel fuori campo del rettangolo verde, ci sono le mogli, le compagne e le figlie, quelle che capiscono il fuori gioco ma non lo vedono mai, quelle lasciate a bordo campo a recriminare o ad esortare. Amore, bugie e calcetto registra e racconta il calcio dilettantistico anche per parlare d'altro. Il calcetto è un elemento del quotidiano (soprattutto) maschile, che ha il sapore dell'amore e dell'amicizia, dello spirito di aggregazione e di squadra, che riflette su più generazioni ed è contraltare ludico delle vite più o meno risolte e più o meno felici dei personaggi. Mancava un film sul mondo del calcio giocato dalla gente comune e Lucini lo ha realizzato con una "buona visione del gioco", aiutando le donne a capire perché i loro uomini si divertono così tanto con una palla di cuoio cucita a mano e con una cosa banale e umida come lo spogliatoio. Adesso potranno finalmente influire in maniera positiva sul risultato. Lezioni di cioccolato Insensibile e senza scrupoli, Mattia è un cinico imprenditore edile votato alla fede del "risparmio come massimo guadagno". Dopo aver rinunciato a costruire i ponteggi di sicurezza per il suo cantiere, si ritrova improvvisamente a far fronte ai ricatti di uno sfortunato operaio egiziano (lo strepitoso Hassani Shapi), caduto da un tetto e costretto al gesso dalla vita in su. Ragione del ricatto, un concorso da cioccolataio da frequentare sotto mentite spoglie – quelle di Kamal appunto, impossibilitato a partecipare – in cambio di una non denuncia per le condizioni disumane del cantiere. Per Mattia, si apriranno le porte di un mondo sconosciuto fatto di integrazione culturale e di dignitosissima povertà, nel tentativo di redimersi dalla sua vita precedente ed evitare, al tempo stesso, una scottante denuncia alle autorità. C'era una volta il product placement, e c'è ancora. Ma in queste lezioni di cioccolato – nonostante il megaspot riservato a una delle industrie nazionali più proficue in fatturato e cioccolatini – c'è tanta commedia e tanta leggerezza, con una sceneggiatura e un cast degne di essere applaudite. Cè il sociale, il lavoro in nero – forse liquidato troppo in fretta nella prima parte del film – c'è una storia d'amore e d'equivoci che non piacerà ai palati più austeri, ma che di certo lascerà, usciti dalla sala, con un retrogusto di estrema tenerezza. C'è poi il cast, eccellente e dai tempi comici quasi perfetti, a partire da Luca Argentero – nella triplice veste di geometra, operaio e cioccolataio redento – a Violante Placido, terribile paladina della legge con qualche complesso di troppo. Eccellente, invece, la prova di Hassani Shapi, lo "Jedi" di Guerre Stellari e di Neri Marcorè, nei panni di un maestro cioccolataio in crisi sentimentale. Lezioni di cioccolato è un esordio di tutto rispetto, una commedia gustosa sulle qualità curative di uno dei dei derivati più amati al mondo. Qualità curative che, una volta tanto, fanno bene anche al nostro cinema. Poi Verdone e i film di Vaporidis(soprattutto Notte prima degli esami 1-2 e questa notte pè ancora nostra).

Autore: espano -
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Next nn è male...però il finale nn mi è piaciuto per nulla.... Dejavu invece è stato davvero un altro bel filn di danzel....

Autore: Hypno -
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Ovunque

Io ultimamente ho visto State of Play. Ovviamente non un capolavoro di stile, ma un gran bel film. Un thriller che ti tiene sulla corda per tutte e due le ore, senza essere palloso ne eccessivamente scontato. Insomma, due ore piacevolissime da spendere al cinema. Ve lo consiglio. Ieri invece ho visto San Valentino di Sangue 3d Ovvio che ci sono andato solo per gli effetti 3D. Che fosse una pu***nata il film già lo sapevo. Ma ieri ho constatato che è davvero scandaloso. I dialoghi sembravano scritti da un bimbo di 6 anni. Solo splatter e nulla più. Anche gli effetti 3D, a parte 3 o 4 scene, non erano così spettacolari.

Autore: MaurizioCiccio -
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GameMaster

Volevo postarlo, poi mi son detto vabbè ma è vecchio, e invece vedo che lo avete nominato.... Ecco il trailer di Dejavu con Denzel Washington.. bello veramente..

Autore: Tony! -
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Sisi molto molto bello Dejavu... L'ho visto molto tempo fa...

Autore: MaurizioCiccio -
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GameMaster

.. la curiosità era troppa.... finito di lavorare ho visto "the strangers".. beh che dire... si puo' fare un buon horror e mettere paura anche solo con una bussata alla porta, uno sguardo celato dietro ad una maschera ed una lucida follia di piu' persone...... vale la perna vederlo se si vuole suspance....

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