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Quando era Presidente il toscanaccio Carlo Azeglio Ciampi (Livornese) il 25 Aprile veniva sempre sulle mie montagne ad onorare la memoria dei caduti di S.Anna di Stazzema. Episodio ignobilmente trascritto in film da Spike Lee ma fortissimamente radicato nella memoria e nel vissuto popolare della gente della Versilia.
Andateci se vi capita, ma preparatevi prima.
Per non dimenticare:
Ricordo che la cosa che mi colpì di più, fu che c'erano tanti bambini.
Quell'insieme di nomi e foto, di legami parentali, cancellati dalla furia omicida.
Ricordo il nome della più piccola, Anna Pardini, di soli 20 giorni. Trucidata senza pietà, lei come le sue sorelle.
Nel silenzio di quella piccola chiesa di montagna, sento crescere i battiti del cuore man mano che leggo i nomi, che guardo i volti. E crescono anche l'indignazione e la vergogna per quanto meschino, crudele, abominevole può essere l'agire umano.
Sono stato a Sant'Anna di Stazzema poco meno di un anno fa, insieme ad un amico che mi ha portato lì e che mi ha fatto conoscere questo pezzo di storia.
Il tremendo eccidio di 560 civili innocenti compiuto dalle SS, la mattina del 12 agosto 1944.
Con queste parole lo scrittore e giornalista Manlio Cangoni descrive quegli eventi:
"I tedeschi, a Sant’Anna, condussero più di 140 esseri umani, strappati a viva forza dalle case, sulla piazza della chiesa. Li avevano presi quasi dai loro letti; erano mezzi vestiti, avevano le membra ancora intorpidite dal sonno; tutti pensavano che sarebbero stati allontanati da quei luoghi verso altri e guardavano i loro carnefici con meraviglia ma senza timore nè odio.
Li ammassarono prima contro la facciata della chiesa, poi li spinsero nel mezzo della piazza, una piazza non più lunga di venti metri e larga altrettanto una piazza di tenera erba, tra giovani piante di platani, chiusa tra due brevi muriccioli;
e quando puntarono le canne dei mitragliatori contro quei corpi li avevano tanto vicini che potevano leggere negli occhi esterrefatti delle vittime che cadevano sotto i colpi senza avere tempo nemmeno di gridare.
Breve è la giustizia dei mitragliatori; le mani dei carnefici avevano troppo presto finito e già fremevano d’impazienza. Così ammassarono sul mucchio dei corpi ancora tiepidi e forse ancora viventi, le panche della chiesa devastata, i materassi presi dalle case, e appiccarono loro fuoco.
E assistendo insoddisfatti alla consumazione dei corpi spingevano nel braciere altri uomini e donne che esanimi dal terrore erano condotti sul luogo, e che non offrivano alcuna resistenza.
...
Poi c’erano i bambini, i teneri corpi dei bimbi a eccitare quella libidine pazza di distruzione. Fracassavano loro il capo con il calcio della «pistol-machine », e infilato loro nel ventre un bastone, li appiccicavano ai muri delle case. Sette ne presero e li misero nel forno preparato quella mattina per il pane e ivi li lasciarono cuocere a fuoco lento.
E non avevano ancora finito."
Questa tragedia viene ricordata nel film di Spike Lee "Miracolo a Sant'Anna", in questi giorni nelle sale. Il film si ispira agli eventi storici, che fanno da contesto alle vicende di quattro soldati americani di colore spediti in Toscana.
E' un film, ma durante le scene dell'eccidio, ho trattenuto a fatica le lacrime.
E' un film, ma io ho rivisto i volti di quei bambini.
Se voleste saprne di più, potete visitare il portale dedicato alla memoria di questa strage.
Meglio ancora, andate a Sant'Anna e, leggendo quei nomi, guardando quelle foto, dite:
"Mai più!"
Modificato da Fantamik il 25/04/2009 17:41:56
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