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Per non dimenticare!!!
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Per non dimenticare!!!

Autore: 21alessandro83 -
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un semplice tributo chi ha dato la propria vita per la NOSTRA liberta!! Grazie!

Autore: Paco90 -
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Bari

bisogna tenere alto il nome di chi ci ha portati alla libertà. Oggi è la festa degli italiani.

Autore: Lusius -
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Purtroppo ci si dimentica troppo spesso di cosa simboleggino le festività. Ai giovani dovrebbe essere insegnato meglio cosa è successo e cosa non deve più accadere. Il rispetto prima di tutto. Onore agli eroi che ci hanno liberato. Per non dimenticare......

Autore: SiMi_87 -
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Bravissimo ale per il post.. Non dimentichiamo il significato di questi giorni di festa...

Autore: Fantamik -
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Firenze

Quando era Presidente il toscanaccio Carlo Azeglio Ciampi (Livornese) il 25 Aprile veniva sempre sulle mie montagne ad onorare la memoria dei caduti di S.Anna di Stazzema. Episodio ignobilmente trascritto in film da Spike Lee ma fortissimamente radicato nella memoria e nel vissuto popolare della gente della Versilia. Andateci se vi capita, ma preparatevi prima. Per non dimenticare: Ricordo che la cosa che mi colpì di più, fu che c'erano tanti bambini. Quell'insieme di nomi e foto, di legami parentali, cancellati dalla furia omicida. Ricordo il nome della più piccola, Anna Pardini, di soli 20 giorni. Trucidata senza pietà, lei come le sue sorelle. Nel silenzio di quella piccola chiesa di montagna, sento crescere i battiti del cuore man mano che leggo i nomi, che guardo i volti. E crescono anche l'indignazione e la vergogna per quanto meschino, crudele, abominevole può essere l'agire umano. Sono stato a Sant'Anna di Stazzema poco meno di un anno fa, insieme ad un amico che mi ha portato lì e che mi ha fatto conoscere questo pezzo di storia. Il tremendo eccidio di 560 civili innocenti compiuto dalle SS, la mattina del 12 agosto 1944. Con queste parole lo scrittore e giornalista Manlio Cangoni descrive quegli eventi: "I tedeschi, a Sant’Anna, condussero più di 140 esseri umani, strappati a viva forza dalle case, sulla piazza della chiesa. Li avevano presi quasi dai loro letti; erano mezzi vestiti, avevano le membra ancora intorpidite dal sonno; tutti pensavano che sarebbero stati allontanati da quei luoghi verso altri e guardavano i loro carnefici con meraviglia ma senza timore nè odio. Li ammassarono prima contro la facciata della chiesa, poi li spinsero nel mezzo della piazza, una piazza non più lunga di venti metri e larga altrettanto una piazza di tenera erba, tra giovani piante di platani, chiusa tra due brevi muriccioli; e quando puntarono le canne dei mitragliatori contro quei corpi li avevano tanto vicini che potevano leggere negli occhi esterrefatti delle vittime che cadevano sotto i colpi senza avere tempo nemmeno di gridare. Breve è la giustizia dei mitragliatori; le mani dei carnefici avevano troppo presto finito e già fremevano d’impazienza. Così ammassarono sul mucchio dei corpi ancora tiepidi e forse ancora viventi, le panche della chiesa devastata, i materassi presi dalle case, e appiccarono loro fuoco. E assistendo insoddisfatti alla consumazione dei corpi spingevano nel braciere altri uomini e donne che esanimi dal terrore erano condotti sul luogo, e che non offrivano alcuna resistenza. ... Poi c’erano i bambini, i teneri corpi dei bimbi a eccitare quella libidine pazza di distruzione. Fracassavano loro il capo con il calcio della «pistol-machine », e infilato loro nel ventre un bastone, li appiccicavano ai muri delle case. Sette ne presero e li misero nel forno preparato quella mattina per il pane e ivi li lasciarono cuocere a fuoco lento. E non avevano ancora finito." Questa tragedia viene ricordata nel film di Spike Lee "Miracolo a Sant'Anna", in questi giorni nelle sale. Il film si ispira agli eventi storici, che fanno da contesto alle vicende di quattro soldati americani di colore spediti in Toscana. E' un film, ma durante le scene dell'eccidio, ho trattenuto a fatica le lacrime. E' un film, ma io ho rivisto i volti di quei bambini. Se voleste saprne di più, potete visitare il portale dedicato alla memoria di questa strage. Meglio ancora, andate a Sant'Anna e, leggendo quei nomi, guardando quelle foto, dite: "Mai più!"

Modificato da Fantamik il 25/04/2009 17:41:56

Autore: espano -
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onore agli eroi!

Autore: MilleLire -
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Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio non colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio del torturati Più duro d'ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA Piero Calamandrei Albert Kesselring, che durante il secondo conflitto mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia, a fine conflitto (1947) fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l'esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse Ardeatine, Strage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu tramutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravità fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, ove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera. Tornato libero, Kesselring sostenne di non essere affatto pentito di ciò che aveva fatto durante i 18 mesi nei quali tenne il comando in Italia ed anzi dichiarò che gli italiani, per il bene che secondo lui aveva loro fatto, avrebbero dovuto erigergli un monumento. In risposta a queste affermazioni Piero Calamandrei scrisse la celebre epigrafe, "Lo avrai, camerata Kesselring...", il cui testo venne posto sotto una lapide ad ignominia di Kesselring stesso, deposta dal comune di Cuneo, e poi affissa anche a Montepulciano, in località Sant'Agnese, e a Sant'Anna di Stazzema.

Autore: champion27 -
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Bologna

Onore alla Resistenza...è importante ricordare...soprattutto ora con questi tentativi di revisionismo storico...

Autore: Fantamik -
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Firenze

tu non hai 15 anni... ... e La Russa non ne ha 62

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