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Sono passati 15 anni da quel 1° maggio...
A guardarlo dal cielo sembrava il popolo di una rivoluzione: 2 milioni e mezzo di persone strette, una calca malinconica e disperata per le strade di San Paolo per vedere l'ultimo passaggio di Ayrton Senna. L'eroe nazionale se ne era andato in Italia, Gran Premio di San Marino al giro 7 di una domenica carica di tensioni dopo la morte in prova di Ratzenberger.
C'era il sole e un elicottero che dall'alto lasciava intendere che c'era pochissimo da sperare dopo che Senna era andato via dritto, dopo l'impatto col muro, al Tamburello, dopo che il braccetto della sospensione si era infilato nel casco. C'era il senso della fine.
Aveva conquistato il Brasile e il resto del mondo con tre titoli mondiali, 41 vittorie, 65 pole, con il suo stile di guida, malizia, velocità, carattere. Non erano mancati gli scontri professionali, umani e forti con Prost prima, poi con Schumacher ragazzino impertinente e sfacciato. Parole forti e silenzi. E una predisposizione naturale ad essere l'eroe degli snob e dei poveretti. Di tutti.
GRAZIE MILLE CAMPIONE!!!
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