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Sei atleti iraniani hanno dimostrato al mondo intero il coraggio delle proprie idee, indossando dei braccialetti verdi, in segno di appoggio al movimento anti-governativo di Mir-Hossein Mousavi, durante la partita contro la Corea del Sud, valida per le qualificazioni mondiali. Hanno sfidato il potere e potrebbero avere gravi ripercussioni sulle loro vite.
Avevano protestato contro il regime iraniano indossando un braccialetto di colore verde durante la partita valida per la qualificazione ai mondiali disputata Seul, ed al rientro in patria sono stati squalificati a vita o per meglio dire “banditi” dal giro della nazionale di calcio iraniana. Questa è la sorte che pare sia toccata al 31enne Ali Karimi, ex Bayern Monaco, al 32enne capitano della squadra Mehdi Mahdavikia, che gioca in Germania nell’Eintracht Francoforte, al 24enne talento Hosein Kaabi ed al 32enne Vahid Hashemian, in forza ai tedeschi del Bochum. Abbiamo detto apparentemente, in quanto per i media occidentali si è trattato di una vera è pura squalifica a vita per aver, anche se indirettamente, protestato contro il regime di Ahmadinejad indossando i braccialetti dello stesso colore utilizzato in patria per protestare contro i brogli elettorali, mentre per la federazione iraniana di calcio si è trattato di un semplice e volontario ritiro. Addirittura per due di questi “ribelli” pare si siano addirittura perse le tracce tant’è che la Fifa allarmata per la situazione ha subito chiesto lumi al governo ed alla federazione calcistica iraniana.
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