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certo, hai ragione, comunque Ferrara e Bologna sono davvero vicine... e hanno in comune (credo) solo la pronuncia di alcune parole (posso aver toppato di brutto dicendo questo!).
Non voglio essere noioso, però ho trovato su wikipedia la spiegazione più esatta:
Sócc'mel è un tipico intercalare del dialetto bolognese diffuso nella città di Bologna. Quale espressione popolare e antica, è diffusa sia tra i giovani che fra i meno giovani. Trattasi di un volgare invito all'irrumazione del pene: succhiamelo (dal verbo sucèr) e viene usata spesso anche la variante sóccia (italianizzazione della forma verbale che significa succhia).
Questa esclamazione ha perso nel tempo il suo esplicito e volgare significato originale di invito alla fellatio per significare più semplicemente esclamazioni come accidenti, poffarbacco, acciderboli, càspita, caspiterina, o la meno volgare espressione tipicamente bolognese sorbole.
È probabilmente l'interiezione o esclamazione più usata nel dialetto locale. Può assumere tono iroso, solenne, affermativo, risentito, stupito, sconsolato, beffardo, e altro ancora.
Rimangono comunque in uso alcune varianti ancora sentite come volgari ed esplicite, ad esempio sócc'mel bän (succhiamelo bene), sócc'mel bän in pónta (succhiamelo in punta).
Nel 2000 Andrea Mingardi ha dedicato - nell'album Ciao Ràgaz - una canzone a questa parola, il cui utilizzo viene spiegato a ritmo di musica e confrontato con gli altri tipici modi di dire dialettali della penisola italica.
Sempre Mingardi nel 2008 ha pubblicato un libro a carattere umoristico e folcloristico intitolato Sócc'mel!
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