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dedicato a chi, chiuso nei propri muri mentali, ovattato da fazzoletti verdi, pensa che la Mafia/Camorra/Ndrangheta/SacraCorona, siano un problema esclusivo del profondo sud....
VERONA (6 ottobre) - Tre ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del Tribunale di Verona su indagini della Dia coordinate dalla Procura della Repubblica scaligera nei confronti di pericolosi indiziati di appartenenza al clan camorristico Licciardi, inserito nella famigerata “Alleanza di Secondigliano”. Due persone sono state arrestate e una è ancora ricercata.
L'operazione, denominata “Benaco” e condotta dalla Dia di Padova all'alba di ieri, ha consentito di stroncare redditizie attività usurarie ed estorsive ai danni di commercianti del comprensorio del Lago di Garda, ed è seguita alla confisca di un patrimonio immobiliare del valore di oltre 3 milioni di euro nel quale erano stati reinvestiti i proventi dell'attività criminale.
I due arrestati sono Ciro Cardo ed Egidio Longo. I destinatari dei provvedimenti restrittivi, in concorso con altri indagati a piede libero, sono accusati di molteplici gravi delitti in provincia di Verona, soprattutto in comuni del comprensorio del Lago di Garda, tra cui usura aggravata, estorsione, lesioni personali gravi, esercizio abusivo dell'attività finanziaria e impiego di denaro di provenienza illecita.
L'operazione contrasta le attività criminose di soggetti residenti in Veneto accomunati dall'essere indiziati di appartenenza, o comunque facenti riferimento,al clan camorristico “Licciardi”. Epicentro delle indagini è stato Ciro Cardo, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, cognato del capoclan Pietro Licciardi (da anni detenuto in regime di 41 bis) e di Vincenzo Pernice (recentemente deceduto, tesoriere del clan Licciardi).
L'operazione Benaco è frutto delle indagini compiute tra dicembre 2007 e aprile 2009; il corrispondente procedimento penale fu istruito dalla Procura della Repubblica di Verona perché emersero una serie di nuovi indizi penalmente rilevanti durante le investigazioni preventive di ricostruzione della sproporzione patrimoniale in capo a Cardo e al nucleo familiare convivente.
Per fortuna, tra i leghisti c'è ne uno, il ministro Maroni, che ragiona da italiano e non da padano, intensificando la lotta alla malavita e ponendo tra gli obbiettivi primari del suo ministerato il debellamento delle organizzazioni malavitose.
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