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Milano,volantini a Mediaset e GiornaleE' stato recapitato anche alla sede della Rai di Milano il plico, contenente un documento di quattro pagine, firmato dai "Nuclei di azione territoriale". Lo stesso documento che incita alla lotta armata, è pervenuto a Mediaset e al "Giornale" e poco prima a "l'Unità". Si tratta di quattro fogli in formato A4, battuti al computer: "Rispondiamo - si legge - alla violenza del regime per una propaganda armata delle lotte sociali".
Il documento di 4 pagine
Il documento di 4 pagine, spedito sempre da Milano, è firmato dai "Nuclei di Azione Territoriale (Luca e Annamaria Mantini)" e incita alla lotta armata. E' identico a quelli pervenuti il 12 novembre alle sedi di redazioni di quotidiani a Bologna.
"Disarticolare il regime"
"Siamo di fronte a una situazione straordinaria che esige un'azione straordinaria" - si legge. "Per questo, in ogni Regione, in ogni città, in ogni territorio, occorre un'oposizione dura, all'occorenza anche violenta, che colpisca capillarmente il regime". Nel documento le parole "regime", "potere" e "armi", scritte in maiuscolo, sono quelle che vengono ripetute con più frequenza. Il messaggio è di tipo "programmatico" e definisce la lotta come "necessaria". Il gruppo precisa poi la sua identità: "Non vogliamo costituire nessun partito armato o combattente, né scimmiottare il terrorismo". L'obiettivo è "la disarticolazione del regime e non l"attacco al cuore dello Stato"', tema caro alle vecchie Br. Tutte le lettere sono state spedite da Milano.
La Russa: "Pericolo mai venuto meno. Non abbassare la guardia"
Il pericolo del terrorismo "non è mai venuto meno". E anche se è di "infinita minore gravità " rispetto agli anni Settanta "non bisogna abbassare la guardia nemmeno per un attimo". Lo afferma il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.Inchiesta per associazione sovversiva
Intanto, la procura di Bologna indaga per associazione sovversiva dopo che un primo documento dei Nat è stato recapitato per posta, la scorsa settimana, alla redazione del Resto del Carlino e a quella di Bologna dell'Unità, oltre ad altri quotidiani.
ecco dei pezzi del documento
IL TITOLO: "Rispondiamo alla violenza legalizzata del regime per una propaganda armata delle lotte sociali"
"E' venuto il momento di affiancare alla lotta nella società, nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei quartieri, una lotta di avanguardie armate. Alla violenza quotidiana dei poteri forti occorre rispondere con la violenza dei fatti".
"Questo regime si regge sulla forza delle armi (mediatiche e militari) e chi lo vuole combattere si deve mettere sullo stesso piano. Non ci si può limitare ad essere idealisti per avere la coscienza tranquilla". Un "regime che annulla la democrazia e qualsiasi speranza di cambiamento" e di una "dittatura mediatica che impedirà per decenni di cambiare lo stato delle cose solo con gli strumenti della democrazia formale".
(...) "bisogna organizzare subito ristretti gruppi di difesa contro gli abusi del regime" e "bisogna partire dai piccoli gruppi per azioni di propaganda armata contro i fascisti, i razzisti, i corrotti e gli sfruttatori". Tutto ciò visto che "l'evoluzione storico politica ha consegnato il governo dell'Italia alla destra e al nuovo centro democristiano (Partito democratico), appoggiati da Confindustria e dai poteri forti".
Premesso che "il voto, la lotta politica tradizionale non bastano più, il nostro obiettivo non è quello di prendere il potere con le armi, ma quello di rispondere alla violenza mediatica e materiale di tutti i giorni, con una pressione crescente, anche violenta, contro il regime", "i potenti, i politici che li rappresentano e i giornalisti pennivendoli".
"Non vogliamo costituire nessun partito armato o combattente, né scimmiottare il terrorismo (...) Vogliamo, invece, creare avanguardie che sappiano unire precise ed esemplari azioni di autodifesa, anche armata, alle lotte dei lavoratori, nelle scuole, nei quartieri, per il diritto alla casa, al sapere, per la fine delle precarietà del lavoro e nella vita".
"Occorre creare una diffusa e capillare propaganda armata partendo dal basso e dai territori (...) bisogna arrivare a far sì che nessun atto di sfruttamento del regime rimanga impunito"
"scegliamo ora la strada della propaganda armata e delle violenza diffusa perché ogni altra strada ci è stata preclusa dal regime (...) la lotta deve assumere anche la forma dell'azione diretta organizzata clandestinamente, è un fatto che non dipende da noi ma dal regime".
"Noi crediamo che quella che è adesso una scelta difficile ed obbligata, di azione armata, darà la spinta ad un profondo rivolgimento sociale e scuoterà le coscienze"
"per vincere, dobbiamo cominciare a dare battaglia: non c'è più spazio per la logica dei rinvio a domani".
"La lotta violenta è necessaria e adeguata in questa fase ma non è una scelta irreversibile" spiegano i Nuclei, che aggiungono che "deve essere uno strumento, un fatto fisiologico, non un programma, per scuotere le coscienze"
"dobbiamo avere come obiettivo la disarticolazione del regime e non l'attacco al 'cuore dello Stato' che non esiste più".
"Noi ora ci mettiamo in gioco e nei prossimi mesi mettiamo la nostra organizzazione a disposizione di chiunque condivida quanto abbiamo esposto, per superare il senso di impotenza e di incertezza, per combattere il regime e le ingiustizie"
"ribelliamoci per il comunismo.....".
LA FIRMA: "Nuclei di Azione Territoriale (Luca e Annamaria Mantini), elaborato e condiviso da 5 nuclei (Milano, Torino, Bergamo, Lecco, Bologna)"
LA DATA: ottobre 2009
SE non sbaglio luca e annamaria mantini erano due terroristi rimasi uccisi.
Che ne pensate?c 'è da prenderli davvero sul serio?certo che nel nostro paese e con la coscienza storica che abbiamo,sottovalutarli sarebbe un grave errore.
Modificato da dingoderossi il 17/11/2009 08:29:12
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