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Sempre Al Qaeda avrebbe tra le mani i nostri connazionali.Non so se avete sentito del rapimento degli Italiani in Mauritania.
Sono una coppia lui sergio cicala lei philomene Kabouree sono stati rapiti nel deserto della Mauritania.I due erano li per turismo.Insieme ai due è sparito anche l'autista del pullman su cui viaggiavano.
ECCO come la storia si intreccia con Al Qaeda: Le autorità mauritane sono convinte che gli italiani sequestrati siano stati portati nelle basi di Al Qaeda nel Maghreb Islamico nel nord del Mali. Lo riferisce l'agenzia di stampa indipendente mauritana al-Akhbar. Ma il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un'intervista al Tg 1 replica: «Non sappiamo se sono in Mali». L'agenzia precisa inoltre che si tratta di una deduzione alla quale sono giunti gli investigatori mauritani dopo che «è fallito qualsiasi tentativo di trovare tracce dei due turisti italiani e dei loro sequestratori all'interno del territorio mauritano». In particolare sembra che gli inquirenti non siano riusciti a trovare tracce dei loro spostamenti e per questo sono convinti che siano già da tempo all'interno del territorio maliano e in particolare nella zona desertica che si trova nel nord del Paese. Secondo la Farnesina, però, è ancora da verificare se davvero gli italiani rapiti siano stati portati in Mali. Lo ha detto il capo del servizio stampa della Farnesina, Maurizio Massari, in un'intervista a SkyTg24: «In quel caso i nostri sforzi si estenderebbero a quel Paese».
Direttamente dalla agenzia adkronos vi riporto anche quelle che sono le dichiarazioni della cognata di Sergio Cicala:
. L'agenzia Adnkronos ha intanto raccolto la testimonianza di Giovanna Raccuglia, la cognata di Sergio Cicala: «Lo ha fregato la sua passione per i viaggi» dice la donna, vedova del fratello di Cicala, che abita nella villa accanto a quella del rapito a Carini, piccolo centro del Palermitano. «Siamo molto preoccupati - prosegue - non fatemi dire altro. So soltanto che fino a questo momento non abbiamo avuto ancora notizie dalla Farnesina. Ecco perché siamo molto in pensiero per Sergio e la moglie». La signora è in continuo contatto con Alexia Cicala, figlia 30enne di Sergio Cicala e della prima moglie. «Povera ragazza - dice - è in uno stato pauroso, vorrebbe avere notizie del padre ma fino adesso non ne ha avute». Parlando del cognato, Giovanna Raccuglia racconta: «Ha sempre avuto questa grande passione per i viaggi nelle zone più lontane. Si metteva sul suo camper e partiva. Così come accadde 14 anni fa, quando con la compagna di allora rimase vittima di un attentato nel Ciad». In quell'occasione la sua jeep saltò in aria su una mina. Cicala rimase solo lievemente ferito mentre la compagna di allora, Kati Kristina Jlitalo, di 26 anni, perse la vita. «Per qualche tempo dopo quella disavventura rimase a casa e frenò la sua passione per i viaggi - prosegue ancora la cognata - poi ha vinto di nuovo la sua passione e ha ricominciato a viaggiare in lungo e in largo». Sergio Cicala era partito i primi di dicembre da Palermo in nave a bordo del suo camper, in compagnia della moglie Philomen, per trascorrere il periodo natalizio con la figlia 12enne della moglie che abita nel Burkina Faso. «A Genova si è imbarcato per Tangeri e da lì, dopo avere ottenuto il visto ha proseguito il viaggio in Africa». La donna ha appreso del rapimento ascoltando il telegiornale. «Subito ho chiamato mia nipote Alexia che mi ha confermato quanto era successo». Giovanna Raccuglia non fa ipotesi sul rapimento, ma sottolinea: «Certo non è stata una rapina visto che hanno ritrovato tutti i loro bagagli nel camper. Quindi Sergio e la moglie sono stati rapiti». E scoppia a piangere. Alla domanda se, a suo parere, sia stata Al Qaeda la donna replica: «Penso proprio di sì».
Certo c'è da dire che non è stato molo prudente andare in vacanza in quei luoghi.Dobbiamo ,purtroppo renderci conto e prendere coscenza che ancora molti luoghi nel mondo,seppure bellissimi,sono "non visitabili"
Speriamo la storia si risolva al meglio.Frattini ha detto :"non si tratta con i terroristi"
Creo che alla fine si avvierà una trattativa,il problema è che i membri della organizzazione facente capo a Bin Ladin non compie gesti per un tornaconto economico,anzi,meglio dire non è la primaria motivazione che i "spinge".Spargere terrore e incutere paura,colpire l'occidente la dove fa più male e far capire che "loro possono colpire"quando voglionob e dove vogliono.Ricordiamoci infine quando girò su internet il "video della decpitazione"agghiacciante a dir poco.
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