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"La corruzione fa parte della costituzione materiale dell'Italia; è una componente organica della politica italiana e dunque è una questione macropolitica con la quale occorre fare i conti a livello macroeconomico. Un francese, un inglese, un tedesco possono tranquillamente ignorare le vicende criminali dei loro Paesi. Ma un italiano che ignori la storia ed i percorsi della criminalità del potere è privo di una chiave di lettura essenziale per decifrare la realtà che lo circonda.
Non è in grado di capire perché in certi tornanti essenziali la storia ha preso una certa direzione invece che un’altra, perché muta il panorama istituzionale, quali siano i reali motivi sottesi all’emanazione di certe leggi al di là dei motivi ufficiali.
Oggi si affermano sempre di più nuove soggettività criminali complesse: i sistemi criminali.
Una sorta di tavolo dove siedono figure diverse, non tutte necessariamente dotate di specifica professionalità criminale: il politico, l’alto dirigente pubblico, l’imprenditore, il finanziere, il faccendiere, il portavoce delle mafie. ... Mostra tutto
Il sistema è modulare nel senso che, a secondo della natura degli affari e delle necessità operative, integra nuovi soggetti o ne accantona altri.
I diversi tavoli di lavoro pianificano la divisione dei compiti per conseguire il risultato del controllo di ampi settori delle istituzioni, dei centri di spesa, e della spartizione delle opere e dei fondi pubblici.
Per intenderci potremmo definire i sistemi criminali come mutanti che nascono dall’evoluzione e dall’ibridazione di precedenti forme criminali: corruzione, piduismo e mafia." (Il ritorno del Principe - R. Scarpinato)
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