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Spero non si trasformi questo post nella solita caciara pro e contro berlusconi.
Premesso questo, vorrei porre alla vostra attenzione il proveddimento adottato dal governo di chiudere (o trasfformare in tribune politiche) i programmi di approfondimento politico della tv di Stato (si noti bene non anche quelle private).
In sostanza, a paritre da un mese prima del voto del 23/24 marzo 2010, programmi quali, Ballarò, Anno Zero, L'italia sul due (approfondimento politico), l'ultima parola (quello di Paragone), Porta a Porta, In mezz'ora ed altri simili, saranno sospesi a meno che non si trasformano in tribune poliche con spazi regolamentati.
La notizia ha destato in me scalpore, perchè a mio avviso con il suddetto provvedimento si leggittima definitvamente il potere della politica sulla tv pubblica e la libera determinazione di scelta dei programmi dei cittadini.
La decisione di sospensione, infatti, è stata presa sul presupposto che i suddetti programmi sono pollai televisi in cui non è garantita la par condicio e dunque vanno sospesi.
Si è anche argomentato che per rispetto del pubblico che paga il canone è giusto che gli spazi politici siano regolamentati e non trattati da trasmissione che non garantiscono il contraddittorio.
Ora, lungi da me da criticare il giudizio di "pollaiame" offerto su i citati programmi, è opinione e va rispettata, mi chiedo perchè io cittadino devo essere sostituito nelle mie determinazioni?
Se non mi piace un programma non lo guardo, giusto? se lo ritengo offensivo delle mie idee lo ignoro, giusto? posso legittimare una tale decisione al mio posto sul presupposto che così sono garantito come contribuente? certo che no, perchè altrimenti bisognerebbe chiudere o sopsendere tutti quei programmi che soggettivamente non ci piacciono.
Ad esempio, io non amo le fiction sentimentali e l'isola dei famosi, che si fa? per garantire il mio status di contribuente me li sospendete? certo che no! l'unica arma che ho è cambiare cananle no? non seguire quei programmi!
ecco io ritengo che quel provvedimento ledi la nostra libera scelta, oltre a legittimare definitivameente l'ingresso sconsiderato della politica in rai, con il ruolo preponderante di editore censore!
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