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Un regime, a mio avviso, non si nutre solo di stampa imbavagliata, ma anche di stampa libera da imbavagliare e colpire.
Mi spiego, Travaglio in un ipotesi di regime è necessario proprio per dimostrare che il regime non esiste e lasciare, di conseguenza, che lo stesso, in maniera subdola ma continua, continui mediaticamente a diffondere le proprie idee.
Precisato ciò, per fortuna anche io ritengo, come dingo, che parlare di regime sia tutt'ora esagerato, perchè in Italia, per fortuna, abbiamo ancora dei poteri istituzionali forti, la magistratura ed il quirinale, che per ora arginano un modo di governare quanto meno autoritario.
In tale gioco delle parti, ovviamente, la tv, con il suo sconfinato potere mediatico, gioca un ruolo determinante, non tanto per i palesi "lapsus" con cui si confonde la prescrizione con l'assoluzione, ma piuttosto con il piccolo lavoro quotidiano di controllo editoriale delle tv di maggior ascolto, con cui si convince il popolo delle TV che il falso è in realtà vero, o, peggio, che dire il falso tuttavia non è grave.
In questo senso, allora possiamo parlare di regime mediatico, che in questo momento è nelle mani di Berlusconi, ma che in generale è potere pericoloso in se, aldilà di chi lo gestisce.
Se il popolo si impigrisce, dando per buono quello che dice la TV non c'è democrazia che tenga, chi conquista il joistick della scatoletta luminose, trova la chiave del potere e questo, a mio modesto avviso è la vera sconfitta della democrazia.
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