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Non riuscendo a prender sonno...
Da più parti (anche se della stessa fazione) si sente dire che noi non siamo a rischio "Grecia" come ad esempio Spagna e Portogallo.
Forse è vero e io non sono un economista ma per curiosità ho raccolto questi numeri.
Inizio con il rapporto deficit/PIL del 2009 NEL MONDO (fonte CIA World Factbook):
dal peggiore al migliore
7° posto ITALIA con il 115,20%
8° posto GRECIA con il 113,40% (qualche mese dopo è successo quello che sappiamo)
19° posto PORTOGALLO con il 75,20%
44° posto SPAGNA con il 50,00%
Quindi ad uno non avvezzo potrebbe sembrar strano vedere i nostri politici calmi e tranquilli, ed anzi vedergli puntare il dito sulla penisola iberica.
Ma per meglio capire partiamo da questo dato, il debito pubblico italiano nel 2009 in euro è di 1.761.191 di cui 1.528.546 in titoli di stato.
Quindi consideriamo, ad esempio, che debito pubblico spagnolo è di circa 450.000 euro.
Ma in realtà ci sono altri valori che rendono uno stato affidabile, e proprio come si fa con le aziende le agenzie di rating riassumono il tutto dando un "voto":
fonte S&P giugno 2010
Grecia BB+
Spagna AA
Portogallo A- (per un refuso avevo scritto AA-)
Francia AAA
Germania AAA
Italia A+
e questi invece quelli del 2009
Grecia A
Spagna AAA
Portogallo A-
Francia AAA
Germania AAA
Italia A+ (2006)
Per chi non la conoscesse questo è il significato del "voto":
AAA Elevata capacità di ripagare il debito
AA Alta capacità di pagare il debito
A Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse
BBB Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare
BB, B Debito prevalentemente speculativo
CCC, CC Debito altamente speculativo
D Società insolvente
i + e i - funzionano così, dal migliore al peggiore A+, A, A-, BBB+, BBB, ecc
E dopo aver letto tutto ciò, per chi ce l'avesse fatta, chiudo questo post con l'amara costatazione che tutto questi numeri servono a ben poco.
Perchè? Come ho scritto in precedenza quasi tutto il debito pubblico è in titoli di stato che periodicamente vengono emessi.
Finchè ci sono tanti compratori quanti ce ne occorrono non c'è nessun problema, ma cosa succederebbe se gli investitori decidessero di portare i propri capitali altrove?
Semplice, facciamo la fine della Grecia.
Purtroppo questa ipotesi non è prevedibile. Tutto dipende dalla preferenza dei creditori a riscuotere gli interessi (o favori di varia natura su suolo italico) o a rientrare del capitale (anche se penalizzato dall'inevitabile fallimento).
Modificato da jdipik il 18/06/2010 15:58:18
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