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Sciopero calciatori
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Sciopero calciatori

Autore: The Power -
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SCIOPERO. I calciatori si fermano il 25 e 26 settembre. L'ultima volta fu il 17 marzo 1996: protesta per la legge Bosman, il diritto di voto al Coni e la serie C-2. Stavolta i calciatori hanno deciso di fermarsi, per un turno, contro la posizione della Lega di Serie A sul contratto collettivo di lavoro. Lo ha spiegato oggi a Milano il portavoce del sindacato, il milanista Massimo Oddo. "La Aic protesta contro la richiesta di introduzione di un nuovo regime contrattuale, che comporterebbe la carenza più assoluta di ogni forma di tutela dei calciatori". Lo sciopero, ha ancora spiegato Oddo, si protrarrà se non "saranno presi accordi consoni". Lunedì prossimo ci sarà un incontro fra le parti a Roma, convocato da Giancarlo Abete: ma forse non basterà una seduta per sanare una frattura pesante. Il motivo scatenante è stato il caso Grosso: il giocatore della Juve ha rifiuato il trasferimento al Milan, dove avrebbe giocato in Champions League (e Kaladze sarebbe andato in bianconero). Anche Baptista della Roma ha rifiutato tantissimi trasferimenti e si allena adesso a parte. I club non ci vogliono più stare: forti di una norma Fifa sostengono che i calciatori, quando manca un anno alla fine del contratto, debbono accettare il trasferimento ad un altro club o, in alternativa, deve essere prevista la risoluzione del contratto con il pagamento del 50 per cento dell'emolumento fino al termine del contratto. Il sindacato non ci sta. Lo scontro è anche sulla tutela sanitaria (chi decide il medico: club o giocatore?), mentre sullo stipendio flessibile (una parte fissa e il resto in base al rendimento e ai risultati) c'è convergenza. Il contratto è scaduto il 30 giugno: ora le parti si danno battaglia a tutto campo, soprattutto con i "falchi". Per la Lega serie A in prima fila il presidente Maurizio Beretta (ex Confindustria con Montezemolo), poi Claudio Lotito e l'avvocato Michele Briamonte che rappresenta la nuova Juventus (è lui che ha messo nella piattaforma il punto che ha portato alla rottura). I club sono pronti ad uno scontro durissimo: pagano quasi un miliardo di euro all'anno di stipendi, circa il 66% dei ricavi. Cifra sostenibile solo con i soldi delle tv. Ora le società vogliono un nuovo accordo, più consono con i tempi. Il sidacato tiene duro: i falchi sono Leo Grosso, avvocato di Genova, e Gianni Grazioli, accusato da Beretta di fare propaganda sindacale anche sull'aereo degli azzurri. Sergio Campana, presidente dell'Aic dal lontano 1968, invece è per la mediazione. Più colomba che falco. Si vedrà. Probabile che anziché fare saltare l'intero turno, con danni enormi ad un calendario già ingolfato, il sindacato decida di fare iniziare le partire con 30 o addirittura un'ora di ritardo. Come primo passo. Ad Abete il compito di fare da mediatore. da repubblica.it Dico solo una cosa, dovrebbero vergognarsi profondamente, parlano di contratto collettivo, si sentono poco tutelati perchè sono costretti ad andare a guadagnare milioni in una squadra diversa da quella dove sono attualmente, vergogna cosa dovrebbero dire gli operai della fiat!! VERGOGNA!!

Autore: STEP992 -
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Lucca Beach

Non ci sono parole.... peccato che a loro, se fanno sciopero, i soldi dallo stipendio non glieli tolgono...!!

Autore: robreed -
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GameMaster

Nando ho aperto un post uguale in "Fantacalcio". Chiudo qui

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