|
|
Fallito attentato ieri a tarda sera contro il direttore di Libero, Maurizio Belpietro. Erano le 22,45 quando i due uomini della scorta che, dopo le ripetute minacce ricevute dal giornalista gli è stata affidata, sono arrivati in auto con il direttore sotto la sua abitazione, in via Monte di Pietà, nel centro di Milano. Secondo la prassi uno dei due agenti ha accompagnato il direttore all’interno della palazzo fino all’uscio di casa e poi si è incamminato per tornare a bordo dell’auto dove l’attendeva l’altro collega rimasto al volante. È stato proprio tornando sui suoi passi che l’agente di scorta si è imbattuto in un uomo armato di pistola appostato poco lontano dall’appartamento dove Belpietro era appena entrato. A tarda notte, al momento in cui scriviamo queste righe, ovviamente la dinamica è ancora tutta da chiarire ma, dalla testimonianza dell’agente di scorta, sembra certo che l’uomo che attendeva l’ex direttore del Giornale indossasse una divisa da finanziere. Insospettitosi per l’atteggiamento di quell’uomo l’agente di scorta gli ha intimato di fermarsi e per tutta risposta gli ha puntato addosso una pistola. È a questo punto che, vistosi scoperto, mentre si dava alla fuga il presunto attentatore ha sparato un colpo in direzione dell’agente della scorta che lo stava inseguendo. Il quale a sua volta ha risposto al fuoco sparando tre colpi.
Il Pdl denuncia il clima d'odio Daniele Capezzone, portavoce Pdl, in una nota afferma: "Esprimo vicinanza e solidarietà a Maurizio Belpietro, ai suoi familiari, agli uomini della scorta, ai redattori di Libero. Spero che nessuno sottovaluti l’episodio di ieri, e che troppi seminatori di odio riflettano su un clima letteralmente avvelenato". "Solo nell’ultimo mese si contano: l’aggressione contro Marcello Dell’Utri, l’analoga azione squadristica contro Renato Schifani, il lancio del fumogeno che avrebbe potuto sfregiare il leader della Cisl Bonanni, e ora l’attacco armato contro Maurizio Belpietro. Che altro deve accadere?".
Cicchitto: "Quello che è accaduto costituisce comunque un segnale molto preoccupante. Proprio ieri, provocando la reazione di Leoluca Orlando - e, visto il soggetto, ci onora - avevamo detto che il linguaggio violento usato nelle piazze, in Parlamento e in televisione e l’esaltazione della contestazione che toglie la parola agli avversari politici metteva in moto un meccanismo che alla fine suscita e provoca la violenza autentica. Come è noto, gli apprendisti stregoni che stanno in campo si fanno anche concorrenza sul piano di chi fa affermazioni più spericolate". "L’esempio classico è stato il discorso di Di Pietro alla Camera contro Berlusconi - conclude Cicchitto - purtroppo, guardando i giornali di oggi, vediamo che alcuni di loro hanno chiaramente e volutamente sottovalutato un episodio che, solo per caso e per merito della scorta di Belpietro, ha evitato possibili conseguenze drammatiche".
Ecco cosa succede ad utilizzare toni completamente fuori luogo e sbagliati, succede che qualche esaltato agisca in questo modo.
Modificato da DevilClubII il 01/10/2010 11:42:06
|