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Scene da brividi...
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Scene da brividi...

Autore: espano -
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Caro TINO è quello il punto....quella gente è solo vigliacca...nn si presentano MAI E DICO MAI da soli..mai il capo mafia ecc... sono sempre sicari e sono sempre piu di uno....a volte anche 3-4-5 persone..e spesso o in pubb o per fare cose in grande.... è qsta la loro particolarità. presi uno per uno facci a a faccia...bhè sarebbe difficile per loro...ovviamente loro poi sono armati quindi....alla fine è sempre facile per qts gente che se ne f***e di tutto e tutti.

Autore: lorcavenere -
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oggi su "il mattino" veniva riportata la motivazione del regolamento di conti. i bambini giocavano sulle giostrine del ristorante e siccome c'era il pienone le giostrine erano affollate. il figlio del camorrista salvatore romano, non riusciva a giocare e l'ha detto al padre che da boss con i controcoglioni è entrato in azione e ha cacciato via tutti gli altri bambini per far giocare il figlio. avrebbe anche detto che chi protestava veniva picchiato. Ovvia la reazione di alcuni genitori, ed in particolare di due macellai (nel senso che vendono carne...) di Afragola. Il boss per tutta risposta è andato via ed è tornato con la cricca. il resto lo sapete. c'era una volta l'onore. oggi solo umminicchi p.s. ocram anche noi lo conosciamo benissimo quel posto... vero?

Modificato da lorcavenere il 14/10/2010 15:07:08

Autore: Abdhul -
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Autore: Tony! -
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E poi ci lamentiamo se qualcuno dice che Napoli è brutta (brutta no nel senso come paesaggio)

Autore: robreed -
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No aspè Lorca è sul serio quello il motivo? Dimmi che stai scherzando ti prego! No, non ci posso credere! Siamo all'assurdo! Mi vergogno di essere sullo stesso pianeta di questa gente schifosa!

Autore: Gabriele012 -
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pocholandia

il motivo è esattamente quello descritto da lorca, il che fa assurgere l'episodo ad uno squallore ancora più marcato...non ho parole, quel padre picchiato poteva essere chiunque di noi, potrestando contro la maleducazione, avrebbe reagito al boss solitario, che neanche le palle di affrontarlo da solo ha avuto...e si fa chiamare boss? PS il ristorante è IL PINO a cercola, dove si mangia davvero bene (se non ti picchiano) e dove io e lorca spesso siamo andati a curare la nostra linea...

Autore: Ross! -
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napoli

lorca ti quoto a vita, uhna volta almeno erano uomini d'onore, adesso vigliacchi ,drogati e nient'altro

Autore: The Power -
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Lore ripeto le notizie, quelle da voce di popolo dicono altro, li è una sorta di regolamento di conti, so sempre voci di popolo. Cmq na tirata di capelli ai due cognati, venite da 1 km da csa mia e non mi chiamate?

Autore: Abdhul -
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GameMaster

e poi se vi portate pow state sicuri che a quelli li riduce come due sardelle!

Autore: Gabriele012 -
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pocholandia

Ed intanto anche gli inquirenti confermano la ragione del pestaggio: Ma cos’è che ha scatenato azioni tanto violente? Vicenda ricostruita dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, agli ordini del capitano Pierluigi Buonomo: all’esterno del locale c’è una giostrina, un bambino viene cacciato dal padre di un altro bambino. Azione poco edificante per un adulto, protagonista Salvatore Romano, ritenuto dalla Dda di Napoli capoclan di Cercola, meglio noto come «Tore ’a carogna». Il piccolo incidente degenera, assume una piega sanguinaria, secondo le indagini della Dda dell’aggiunto Rosario Cantelmo. Già perché il padre e lo zio del piccolo allontanato dalla giostra escono all’esterno del ristorante e chiedono spiegazioni. Due persone perbene e incensurate (che poi denunceranno le aggressioni e che oggi chiedono condanne esemplari), che si limitano a mettere pace, magari usando modi spicci pur di consentire al ragazzino di tornare a utilizzare i giochi del locale. Forse una frase di troppo scatena il pestaggio: «Quelle giostre sono di tutti - dice il padre del piccolo - mica sono vostre». Troppo per uno degli eredi dei Sarno - spiega il gip Terzi - ferito nel suo amor proprio. Scatta la vendetta. La «bestia ferita» dei Sarno - parole degli inquirenti - torna in azione, con l’obiettivo di riaffermare in modo plateale la propria sovranità. Romano però non si muove da solo. Chiama i rinforzi, evidentemente incapace di risolvere un banale litigio con le proprie forze. Nella sala ristorante entrano in sei: in due brandiscono pistole, un altro ha un casco tra le mani. Calci, pugni, fendenti contro il padre del ragazzino allontanato dalle giostre, mentre il clan si accanisce anche con un secondo avventore, uno che con la storia delle giostre non c’entra niente. Ancora urla, bestemmie, tanta paura. Tutti fuori, tutti in fuga. Non passa inosservata la sagoma di uno dei camerieri (che ai pm dirà di non ricordare alcunché), che si gode impalato al centro della sala lo show dei picchiatori. Scrive il gip Terzi: «Tutto avviene mentre un ineffabile cameriere osserva la scena con la vuota indifferenza dei conniventi e lascia che i sei guadagnino indisturbati l’uscita, non senza aver prima razziato il portafogli di un cliente e minacciato la cassiera con un’arma». Tranquilla domenica di paura a Cercola, pochi chilometri da Napoli, che nessuno ha avuto il coraggio di raccontare, in uno scenario segnato da omertà, rassegnazione, connivenza. Tanto che la Procura denuncia la proprietaria del locale e il cameriere, lo stesso che resta inchiodato a guardare il pestaggio e che viene immortalato nell’ultimo fermo immagine del film finito agli atti: il cameriere si prende cura di Salvatore Romano, avvicina la mano alla guancia del presunto boss per sincerarsi che sul volto di «Tore ’a carogna» non ci siano graffi dopo l’eroico pestaggio di due persone inermi.

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