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Vieni via con me del 15/11/2010
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Vieni via con me del 15/11/2010

Autore: lorcavenere -
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è un programma politico? certo. qui la cultura e l'informazione diventano strumenti politici e spero che saviano non diventi tale, sarebbe un peccato. la libertà di espressione esiste a 360 gradi, qui non siamo a cuba o in corea, basta leggere quello che scrivono i giornali o vedere la tv. per fortuna, il pluralismo c'è. forse c'è troppo servilismo il che svilisce la funzione propria del giornalismo di informazione e di invito alla riflessione

Autore: The Power -
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La politica è tutto, in quanto qualsiasi aspetto della vita è disciplinato dalla politica. Deto questo, lorenzo il tuo primo intervento lo capivo ma questo no, dire che Saviano è un servo della sinistra, be non so. Uno raconta le cose come stanno è diventa servo e strumento. Ieri a Ballrò Bocchino disse una cosa giusta, chiagn e fo.. cioè Berlusconi piange perchè dice che saviano è un servo, e molti seguono queste sue parole, anzi le parole dei suoi, di servi, ma intanto omette di dire che fa barche di soldi essendo il produttore di vieni via con me, perchè proprietario di Endemol, e dimentica di dire che è l'editore di Gomorra, essendo proprietario di Mondadori. Ora ti chiedo, Saviano di chi è servo?

Modificato da the power il 17/11/2010 13:26:51

Autore: Gabriele012 -
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pocholandia

lorca dimostra ancora una volta che il sistema funziona. Prendi un personaggio che esprime un proprio punto di vista, soggettivo, ma provandolo con fatti e dati, dici che quel personaggio in realtà è espressione di una parte politica, lo delegittimi ed il gioco è fatto, anche saviano diventa innoquo.

Autore: MaurizioCiccio -
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GameMaster

Io sono sempre dell'idea che quando uno colpisce sul vivo fa notizia.... Maroni c'ha poco da chiacchierare...... Saviano non ha detto che TUTTI gli appartenenti della Lega sono collusi con la 'ndrangheta, ma solo quelli che risultano uscire da un'inchiesta.... P.s. Maroni ha detto che le "mafie" sono roba da terroni, e che al nord è impossibile che attecchisca una cosa del genere, specialmente nei rappresentanti della Lega CHE NON SONO TERRONI... ecco chi è Maroni... uno che fa proposte di elgge per togliere il meretricio dalle strade, cosa che sarebbe giusta, peccato lasci impunito chiunque lo pratichi nella propria abitazione..... forse un assist per il nano???? Anzi, tutti e 2....

Modificato da MaurizioCiccio il 17/11/2010 14:58:06

Autore: Achille.sm -
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Gaeta
Moderatore

Vi posto l'intervista di Saviano che parla della vicenda con Maroni. ROMA - "Un attacco del tutto immotivato". Roberto Saviano risponde al ministro dell'Interno Maroni che ha definito "infame" la ricostruzione sulle infiltrazioni di mafia in Lombardia, terra della Lega. "Vieni via con me", alla sua seconda puntata, ha registrato un pazzesco record di ascolti. "Un miracolo", dice Saviano e la sua voce si accende. Ma c'è anche la polemica frontale con il Carroccio. Maroni e lo scrittore si stimano. Ora forse meno. Soprattutto per colpa di un passaggio nelle dichiarazioni del titolare del Viminale. Lì dove sfida Saviano a ripetere le accuse di lunedì "guardandolo negli occhi". Dice Saviano: "Una frase che mi ha molto inquietato". Perché? "Mi ha ricordato un altro episodio. Su Repubblica scrissi una lettera a Sandokan Schiavone dopo l'arresto del figlio. Lo invitavo a pentirsi. L'avvocato di Schiavone mi rispose: voglio vedere se Saviano ha il coraggio di dire quelle cose guardando Sandokan negli occhi. Per la prima volta, da allora, ho riascoltato questa espressione. E sulla bocca del ministro dell'Interno certe parole sono davvero inquietanti". Si può accettare lo stesso la sfida di Maroni? "La mia risposta è: dove e quando vuole. Posso guardare negli occhi tutti". Quindi gli sarà concesso il diritto di replica? "Posso dire questo. Non so che trasmissione abbia visto Maroni. Io non ho fatto altro che raccontare l'inchiesta condotta dalla Boccassini e da Pignatone. Se il ministro deve appellarsi a qualcuno, lo faccia all'Antimafia. Ho segnalato che il politico leghista incontrato dal boss Pino Nieri non è stato arrestato. Ho raccontato che la penetrazione della 'ndrangheta a Milano è gigantesca. Ho citato un'intervista di Miglio, il Professùr come lo chiamavano loro, in cui si propone di costituzionalizzare la mafia. Ma ho riconosciuto il contrasto culturale di Maroni e della Lega, in particolare quella degli esordi, verso la criminalità organizzata. Ho dato atto al ministro di un'operatività vera nei confronti della camorra. Dopo di che, dire, a ogni blitz, "stiamo sconfiggendo le mafie" è un'ingenuità, una miopia". Anche la denuncia della politica contro i rom e contro gli immigrati era un duro attacco alla politica del Viminale. "Noi sogniamo un'Italia diversa. Ma non facciamo un programma politico, tantomeno una tribuna politica: è narrazione. Non cerco lo scontro ideologico, non sono entrato nel merito della vicenda politica. Certo, ho raccontato una storia dal mio punto di vista. La logica secondo cui si debba, in ogni occasione, dare spazio anche al punto di vista contrario è tutt'altro che democratica. In questo modo si cerca il litigio, non il racconto. Ciascuno ha la possibilità di rispondere nei propri spazi, il pluralismo è determinato dalle diverse voci". Non diceva che Maroni era uno dei migliori ministri dell'Interno degli ultimi anni? "L'ho visto al lavoro nel Casertano e mi è piaciuta la sua capacità operativa. Ma la mia analisi rimane la stessa. Continuo a criticare la serie di proclami ripetuti a ogni arresto. E critico il silenzio culturale sull'infiltrazione della mafia in Lombardia. È un problema cruciale che imprenditori e politici lombardi rimuovono perché non vogliono rinunciare ai capitali del narcotraffico investiti nella regione. Il mio compito è rompere questo silenzio". Maroni invece tace? "Si potrebbe fare molto di più anziché prendersela sempre con chi racconta. Si dovrebbe guardare i fatti, andare oltre, non limitarsi a tirare un sospiro di sollievo perché il consigliere regionale leghista non è stato arrestato. Chiedersi perché gli 'ndranghetisti cercano di interloquire con la Lega. Dire la verità, ossia che c'è un nord completamente infiltrato. Io voglio parlare anche a quella parte dell'elettorato leghista che si fa condizionare dai dirigenti e sembra vedere tutto il bene al Nord e tutto il male al Sud. Non è così. Far finta che la 'ndrangheta sia sporca quando spara e pulita quando investe è un problema enorme". Come spiega il clamoroso successo del programma? "Non sono un televisivo. Non so come questo miracolo avvenga. Fabio Fazio costruisce la grammatica della trasmissione, gran parte del merito è suo. Credo che a premiarci sia il pubblico giovane, la differenza vera la fanno loro" Fa piacere strappare spettatori al Grande fratello? "Sono contento che i giovani possano spostarsi su Raitre divertendosi e ascoltando delle storie. È la dimostrazione che si può rendere concreto il sogno di una tv diversa". Ci saranno politici il prossimo lunedì? "Credo di no". Berlusconi lo inviteresti? "Se vuol venire a fare un elenco come tutti gli altri, nessun problema".

Autore: Gabriele012 -
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pocholandia

Beh, cosa aggiungere?

Autore: jdipik -
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Roma

Io più che aggiungere vorrei ribadire una cosa. Una TV ben fatta in Italia è possibile. Con questo intendo che anche i programmi di spessore possono essere fonte di ricavi visto il loro seguito. Nonostante grandi fratelli, grandi fornelli, ecc un pubblico in cerca di altro c'è. Quindi la prossima volta che ci viene detto che gli immensi ascolti sono la spinta, di cui noi teleutenti siamo responsabili, per la mandata in onda di programmi esclusivamente di "basso" intrattenimento gli si può tranquillamente rinfacciare che il vero successo di questi è la inesistenza di una possibile scelta. Insomma noi italiani siamo migliori di quello che ci raccontano, l'unica colpa che abbiamo è che non protestiamo abbastanza quando ci vogliono far passare per puttanieri ladri, inebediti e razzisti.

Autore: MaurizioCiccio -
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GameMaster

Anche questo passaggio di Albanese, è ironico ma le parole "io sono la realtà e voi la fiction" credo siano sacrosante....

Autore: Tony! -
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Grandissimo questo intervento "ironico" di Albanese...

Autore: uribe -
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modena

La puntata mi è piaciuta (la prima non l'avevo vista). Saviano mi ha commosso parlando di Piergiorgio Welby. Sembra quasi anti-televisivo col suo ritmo pacato, ma quando uno sa parlare e dice delle cose che si fanno ascoltare alla fine avrà sempre tutta l'attenzione, che si condivida o meno. Fazio è molto bravo, leggero ma presente, non lo scopriamo certo oggi. Trasmissione diversa, fatta senza fretta, senza il colpo ad effetto, a volte forse un po' retorica, ma mai vuota. Televisione attiva e non passiva, mentre la guardi devi pensare, è già tanto in Italia. Le polemiche politiche non m'interessano in questo caso, ma fanno il gioco della trasmissione secondo me, come i goffi tentativi di Masi d'imbavagliarla, gli danno più ascolti. Dico sempre che la tv italiana è morta, ma non gli hanno staccato ancora la spina e ogni tanto un pulsare si alza dalla linea piatta. Se vuole vivere o morire lo deciderà lei come ha fatto Welby, o lo decideremo noi scegliendo di seguire quella pulsazione. E forse un giorno ce ne saranno tante.

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