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vi ricordate del tizio che...
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vi ricordate del tizio che...

Autore: jdipik -
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Roma

non so se è un genio ma probabilmente i conti se li è fatti bene comunque anche se questo è un caso limite (per ora) non è che per un furto uno si può prendere 10 o 20 anni di galera

Autore: lorcavenere -
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beh jdipik, calcola che rischia al massimo 3 anni, se fa il bravo gliene abbuonano uno, poi magari avrà qualche beneficio tipo arresti domiciliari o libertà vigilata, insomma qualcosina che non va c'è... molti pensavano fosse già in giamaica, ed invece... è un pò come quella proposta:"tu per 2,5 milioni di euro ci andresti in carcere per tre anni?" c'è da rifletterci su...

Autore: john85 -
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I politici rubano da mattina a sera nella pienissima legalità e voi vi indignate per l'unica volta in cui qualcuno fa la medesima cosa però mettendoci un pò di ingegno? dai premiamogli almeno l'impegno e l'originalità.

Autore: jdipik -
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Roma

Si ma il problema non sono le pene miti, semmai tutto il meccanismo dei benefit che forse a volte sono "troppo automatici", e premiano pure a chi fa di peggio. Secondo me se l'è studiata bene e ha fatto una cosa "pulita". Ma è solo a metà del lavoro perchè quando uscirà non è che potrà andare a versare 2,5 milioni in banca tranquillamente. Se la notizia è tutta qui tutto sommato si può vedere il protagonista in maniera un po' romanzesca. Poi se andiamo a vedere dietro magari c'è la società per cui lavorava in crisi, e forse diverse persone che rischiano il posto di lavoro. Però prima di fare la morale ad una guardia giurata con i suoi 1000/1200 euro al mese ce ne è un elenco di personaggi che nonostante ruberie ed evasioni difficilmente rinneghiamo. E c'è di tutto: i soliti politici, sportivi, cantanti, imprenditori, ecc ecc ecc. "tu per 2,5 milioni di euro ci andresti in carcere per tre anni?""tu per 2,5 milioni di euro ci andresti in carcere per tre anni?" Io no per tanti motivi, però ti racconto questo aneddoto. Quando facevo l'edicolante conobbi un tizio all'apparenza tranquillo ma che in realtà mi racconto che faceva il ladro. Ora vero o non vero importa poco ma è la morale della storia che è interessante. Insomma aveva iniziato con i borseggi in tram o bus, si era specializzato in "grandi eventi" tipo messe domenicali a S.Pietro, manifestazioni, ecc ecc. Con i soldi fatti durante tutto il Giubileo si era comprato un piccolo bilocale fuori Roma per la moglie e i tre figli. Almeno avrebbero avuto un tetto sulla testa. E la domanda gli e l'ho fatta: paura del carcere? La prima volta, meno la seconda, ma all'epoca era diventata un'abitudine con poche differenze tra chi ad esempio fa un lavoro stagionale. Insomma metteva in preventivo un 6 mesi di galera all'anno. Ora questo non è un eroe da erigere ad esempio sociale (ma forse, e giustamente, la famiglia è così che lo vede), ma se la stessa "giustizia/stato" alla fine lo rimette in circolazione è perchè si sente responsabile nel non aver saputo dare alternative a persone che le avrebbero volute.

Autore: lorcavenere -
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ma infatti jdipik, il punto è proprio questo. spesso chi delinque mette sul piatto della bilancia evento e rischio. se lui al massimo deve mettere 6 mesi di galera, è ovvio che sceglie di continuare nell'illegalità. se invece alla seconda volta che lo beccano prende 6 anni anzichè 6 mesi, in quanto recidivo, e magari alla terza, ne prende 12, son certo che le cose cambiano. il problema è poi che in Italia abbiamo anche qualche giudice che vuole essere protagonista esi inventa certe sentenze che poi finiscono col far del male al Paese. se poi ci aggiungi che ci sono una miriade di leggi che si contrastano l'una con l'altra, ecco che il nostro sistema giustiza è a pezzi. urgerebbe una riforma, seria e competente, ma con questi imbecilli che abbiamo in parlamento la cosa di sicuro non si può fare

Autore: Ross! -
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napoli

sono d'accordo con Lorca sulla questione della riforma, ma ce da dire che non sono 6 mesi da mettere in conto ma la cosa è diversa. Vivendo a napoli, in un quartiere che mescola diversi ceti sociali ho potuto conoscere la legge dalla parte di chi delinque, nel senso che un po' di miei amici hanno fatto o fanno questo per vivere. quindi molti di loro sono stati in carcere ed ho riscontrato in tuti loro una certa uniformità di giudizio. Cioè, la prima volta che ti beccano (la maggior parte di loro era minorenne) non ti fanno ninete, qualche giorno di carcere poi attendi di fare la causa agli arresti domiciliri per qualche mese e poi ti danno una misura cautelare e un pò di pena sospesa. La seconda volta prendi quasi sempre da 1 a tre anni divisi tra galera e domiciliari ed è l'ultima possibilità che las legge ti da perche poi il gioco non vale più la candela visto che la terza volta le pene vanno dai 6 ai 10 anni. alla luce di questo il mio parere è che se inasprissimo un pò la prima e la seconda volta avremmo molti meno ladri in giro

Autore: jdipik -
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Roma

E' chiaro che una riforma della giustizia in Italia è più che necessaria. Come scrivevo infatti credo che l'ininfluenza delle pene siano direttamente o meno influenzate da questo sistema, a partire dai tempi faraonici che ci voglio per fare i tre gradi di giudizio. Per non parlare delle tante prescrizioni (oltre a quelle famose) che da questi ritardi scaturiscono. Ma appunto i ritardi della giustizia influenzano l'economia italiano almeno quanto l'evasione (che grazie a questo ha quindi 2 livelli di tutela, i mancati controlli e i lunghi tempi dei processi). Immagino che sia ovvio che tra una stortura della legge e l'altra (magari creata ad hoc) tra i tanti "mega imprenditori" alla fine se ne riesca ad avvantaggiare pure un "normale" cittadino. Ribadisco ancora che non è un eroe, ma in un Italia di furbi ad ogni livello magari è stato il meno "pauroso" dei cittadini onesti. Sempre meglio questo che andare a spacciare o a fare il pappone, o addirittura peggio.

Autore: lorcavenere -
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è chiaro che c'è modo e modo per delinquere. lungi da me il voler giustificarne alcuno, ma anche io sono del parere che rubare in questo modo fa meno male che trascinarsi vecchiette in motorino fuori alla posta. poi son sempre quello che metterebbe i carcerati a costruire ponti e scavare terrapieni per lo Stato piuttosto che vegetare davanti alla tv al plasma in galera. ma dai politici non possiamo aspettarci nulla perchè mi sa che loro ragionano al pari degli amici di ross, con l'aggravante però che sanno che non ci andranno mai in galera

Autore: Gabriele012 -
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pocholandia

.L'Italia ha bisogno di una riforma del sistema giustizia, su questo non ci piove. Ciò su cui piove, è quello che in questo post viene evidenziato con una limpidezza ed una banalità impressionanti, al punto da farti riflettere sulle reali capacità intellettive dei nostri governanti. In primis, corre precisare come si stia parlando di giustizia penale in questo caso, ed ad essa mi voglio attenere, pure perchè credetemi se vi dico che il discorso giustizia civile è ancora più allarmante e deprimente di quello penale...caso mai qualche volta vi spiego. Giustizia penale, dicevamo. Da più parti, ultimamente, si cerca di far capire a noi inetti popolani che il problema giustizia sta tutto nella separazione o meno delle carriere dei magistrati (giudici e PM) e dalla politicizzazione di qualcuno. Bene, ora io non escludo, che anche nell'ambiente della magistratura ci siano degli uomini che in quanto tali mettano davanti loro questioni personali rispetto a quelle generali ed alte a cui sono asservite ovvero la giustizia, e questo è cosa grave. Tuttavia, questo non è il problema principale della giustizia italiana, di solito chi si rende autore di queste "gesta" prima o poi rinuncia alla toga, così come quei giudici protagonisti a cui alludeva Lorca. Il sistema magistrati e giudici, credetemi è meno corrotto di quello che si tenta di far credere.... Altro problema della giustizia italiana, secondo i governanti, è rappresentato dall'Autonomia del CSM, ovvero l'organo di controllo dei PM e dei Magistrati. L'autonomia di tale organo trae origine nella costituzione italiana e nella "caratteristica" della nostra repubblica, che vuole una netta separazione di poteri tra esecutivo, legislativo e giudiziario. Ora in questi ultimi 15 anni è accaduto che il Potere Esecutivo è cresciuto a dismisura, trasformando di fatto la nostra repubblica parlamentare, in una repubblica presidenziale in cui il parlamento (in origine organo di rappresentanza del popolo, oggi direste che è così?), salvo clamorosi ribaltoni come quello di questi giorni, è svuotato della sua funzione primaria, ovvero il legiferare che da anni oramai avviene solo mediante DL (decreti di urgenza, ratificati dal parlamento) e D.lgs. Decreti legislativi con cui il parlamento delega il proprio potere di legiferare al governo. Per carità tutti sistemi che in via eccezionale ( e qui l'anomalia) la costituzione conosce...ma che servono a far comprendere il perchè, l'ansia dei nostri governanti sia quella di annettere al proprio controllo, mediante continui attacchi pubblici delegittimanti, anche la giustizia, cercando di completare il quadro del governo, controllo, legifero e mi faccio giustizia...aberrante! Insomma, questa lunga premessa per far capire che, in realtà si cerca di curare la giustizia partendo dalla risoluzione di aspetti secondari, al solo fine di controllare anche quest'ultimo potere. Il problema giustizia penale in italia, invece, si risolve in maniera più semplice. Si riforma il sistema penale, troppo garantista ed imperniato sul concetto di “rieducazione” che deve avere la pena. In ossequio alla clericità dell'italia, la riforma del “Giusto processo” di influenza europea, avutasi ormai nel lontano 1988, ha fatto si che il processo penale in italia fosse inperniato sul concetto di pena = espiazione del peccato, con conseguente tutela eccessiva del reo e garanzie processuali a dismisura. Il risultato? Processi lunghissimi (grazie soprattutto alle numerose eccezioni tecniche concesse ai difensori dei presunti colpevoli), moltiplicarsi di carte, momenti istruttori e tecnicismi che in soldoni fanno si che i tempi dei processi si dilatino a dismisura. Non bastasse, le pene, l'istituto dell'attenuanti e della buona condotta sono troppo semplici da ottenere ed hanno troppo peso nel sistema processuale italiano, di qui lo scaturire di pene ridicole in molti casi. Ancora, l'abitudine maledetta in Italia di accorciare le pene ad ogni gradi di giudizio, qui il problema è più di sistema (mentalità) che tecnico, ed è avallato dal solito eccessivo utilizzo del mezzo della presunzione di innocenza...io personalmente dopo il primo grado inizierei a parlare di presunzione di colpevolezza. Infine, la pena, vista come espiazione non permette di introdurre sistemi duri (esclusi i casi di mafia) che ad esempio darei anche ai colpevoli di reati sessuali o di pedofilia...carcere duro, lavoro duro...ma no, in italia anche il pedofilo omicida può redimersi e recuperare...certo, ma in tanto 30 calci in c**o al giorno, st***zo! Scusate per la lunghezza e la noia...

Autore: Ross! -
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napoli

Ocram' tutto il tuo discorso è molto tecnico è sono cose che sa uno che come te con queste cose ci ha a che fare ogni giorno Una cosa però te la posso garantire...Di calci nel c**o i detenuti ne prendono(giustamente) e ne prendono pure tanti, e forse gli unici a non prenderli sono i mafiosi con ogni probabilità

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