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Io mi ritrovo molto nei discorsi di alcuni di voi.
Di certo l'analisi di power, in particolare per quanto attiene il discorso delle scelte e delle strategie, non fa una piega, i dati parlano chiaro, l'italia ha intrapreso un declino economico e culturale (le due cose vanno a braccetto), che è nei numeri di qualsiasi ricerca istat, siamo meno ricchi in tutti i sensi di dieci anni fa.
Anche fantamik ha ragione nel dire che l'impegno e la costanza prima o poi pagano, certo, però che fatica caro mik per un figlio di operaio farsi spazio nel mondo degli avvocati affermati!
Infine, dice bene anche lorca. Ok incentivare la ricerca, ma tagliamo gli sprechi, centelliniamo gli investimenti e soprattutto cerchiamo di aumentare i successi.
Il sistema CNR, ricerca generica, non va bene. Incentiviamo l'ingresso del privato, con la ricerca di scopo, diamo del tempo ad un ricercatore, investiamo sul suo talento e vediamo cosa produce e se produce, beh ringraziamolo come si deve.
Il Cnr, parlo per esperienza vicina, è pieno di persone, tecnici di laboratorio in particolare, che non fanno una mazza dalla mattina alla sera, gestiscono attività alternative molto redditizie e sfruttano le connivenze che anni addietro gli anno permesso di entrare nel centro ricerche senza nemmeno una laurea...di contro i poveri dottorandi o laureandi di turno, si fanno il c**o a tarallo per poco o niente, con la speranza che un giorno possano diventare ricercatori e guadagnare 1000 euro al mese, a prescindere che tu scopra la soluzione contro il tumore o riesca a decifrare le origini del fagiolino aversano...
MA qui torniamo a quanto segnalato da power, se un paese sceglie di morire, o peggio, non sceglie e rimane immobile, aspettando che altri (marchionne?) scelgano per lui, di converso operando in sede di riforma con tagli orizzontali che vanificano i pur validi presupposti della riforma universitaria, allora questo paese è destinato a morire affogato nel fango prodotto dai vari grandi fratelli...
Modificato da ocram78 il 03/01/2011 13:59:53
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