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Esatto mau, hai centrato il punto, noi italiani, forse per vergogna o forse per non dovere ammettere che aldilà delle mistificazioni indotte, siamo governati da un gruppo di depravati, nullafacenti, puttanieri, irresponsabili (inteso ed esteso per la classe politica in generale, fatta eccezione per nessuno) che ci stanno mandando alla deriva, ognuno per quanto di competenza e responsabilità.
Per chi governa e per chi non si oppone, non si vuole opporre, non si sa opporre e non ha i mezzi per opporsi (pochi) a questo pattume disgustevole.
In uno stato di diritto, chi è indagato, soprattutto se è una carica istituzionale, non inveisce contro chi lo indaga, non crea, se ha un barlume di responsabilità uno scontro così grave tra poteri dello stato, non delegittima l'altro potere al solo fine di pararsi il c**o.
In uno stato di diritto, se qualcuno indaga su di me, io ho il diritto e dovere di difendermi, di andare dai giudici a spiegare che non sono un puttaniere, dimostrare che le indagini erano fasulle e venire assolto.
In uno stato di diritto, se un pm apre un'indagine e non ottiene la condanna dell'imputato non è "colpevole" perchè esiste nel nostro paese l'obbligatorietà dell'azione penale, ovvero se c'è un fatto rilevante in via presuntiva penalmente, il magistrato ha l'obbligo di indagare, altrimenti è punibile!
In uno stato di diritto non si usano i giornali, le tv e i media (messaggi ai promotori della libertà) per difenderti, nè tanto meno per pubblicare inchieste e smentite, ma si va in udienza, assistito da un legale per difendere i propri diritti.
In uno stato di diritto esiste sì la presunzione di innocenza, ma esiste anche il sacrosanto diritto di indagare, imputare e processare una persona, laddove indizi o prove portino a ritenere che questa presumibilmente si sia resa colpevole di un reato.
In uno stato di diritto non esisterebbe berlusconi, questa classe politica e questo popolo da reality, dove alla fine ciò che conta è scoprire chi è la nuova donna del puttaniere!
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