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L'Italia, specie tra Sicilia e Calabria, non è esente al rischio tsunami.
Al di la dell'essere esperti o meno basta informarsi sulla cronaca del fenomeno negli ultimi 1000 anni (che rispetto alle lentissime mutazioni della crosta terrestre sono nulla).
Questo significa che bisogna vivere nel terrore?
No!
Ma fare scelte che tengano conto delle possibilità, anche se statisticamente poco rilevanti, permetterà a noi e alle future generazioni di non dover convivere con queste tragedie (l'Aquila, Tsunami vari, Chernobyl, ecc).
Ecco ad esempio perché molti non capiscono questa corsa al ponte sullo stretto, all'apertura di centrali, ai continui stravolgimento dei terreni.
I forti dubbi non nascono dai pregiudizi ma dalla certezza che se a muovere le cose è solo per fare economia (non nel senso del risparmio, ma dello strumento economico), nobile o meno che sia, nel lungo termine i benefici vengono saldati da un conto non solo troppo salato.
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