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amy winehouse
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amy winehouse

Autore: bappo -
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Lamezia Terme

Come giustamente scrive SuperMau, "la quastione è più ampia di quanto si possa immaginare"; e qui entra in gioco anche la tua frase, J, in cui dici che "mi domando quindi se a decidere cosa è "giusto o sbagliato" oppure "eccessivo o meno" sia non un discorso oggettivo ma più la propria sensibilità (o il proprio vissuto) a perdonare certi comportamenti e a biasimarne altri"... Perchè magari anche io che ho subito 5 operazioni allo stesso ginocchio e innumerevoli altri infortuni, mi ostino a continuare a giocare a Rugby ed essere in una certa misura egoista agli occhi degli altri... Quindi credo che sia più che normale che oltre alla propria sensibilità siano determinanti le esperienze vissute da ognuno di noi, nell'esprimere un giudizio in merito ad un tema così delicato e anche riguardo a chi sia più egoista tra chi si uccide o chi vorrebbe sempre accanto la persona scomparsa... Ho visto lottare mio padre con tutte le sua forze e tutto l'Amore che aveva verso noi, la sua famiglia, contro la malattia che lo aveva reso per metà del corpo quasi inabile... E quando una notte di quasi 9 anni fa mi è morto tra le braccia ho capito quanto sia indispensabile amare la vita e aiutare chi mi sta accanto ad amarla nonostante qualunque vicissitudine ci tocchi affrontare... Dal 27 dicembre 2002 cerco di rendere l'insegnamento di mio padre il più concreto possibile... Per questo, forse, non riesco proprio a trovare "giusto" un suicidio...

Autore: MaurizioCiccio -
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GameMaster

Bappo comprendo benissimo il tuo discorso... e su questa stessa "falsa-riga" non puoi immaginare quanto mi inc***o quando sento le storie dei neonati gettati (o peggio ancora uccisi) tra i rifiuti dalle puerpere e penso a chi vorrebbe un figlio a cui dare tutto l'amore del mondo e, per vari motivi, non puo' averne...... E' la vita..... abbiamo imparato a nostre spese che difficilmente è bella e giusta, per questo dobbiamo imparare da tutte le esperienze e mettere a fruttare quegfli insegnamenti giorno per giorno......

Autore: jdipik -
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Roma

Ma stiamo paragonando però cose diverse. Per chi è attaccato alla vita, anche nel caso fosse durissima, il problema non si pone. Mi sta benissimo cantare la gioia della vita ma per qualcuno questo linguaggio non solo può essere incomprensibile ma addirittura deleterio. Ma non per tutti è così. Arriva il momento in cui questa non è che perde valore ma certo non ha lo stesso significato che può avere per me. Un esempio estremo potrebbe essere Welby che in tutta coscienza avrebbe preferito "suicidarsi" piuttosto che vivere in quel modo. Ora se accantoniamo il discorso religioso dove la vita non ci appartiene ma l'abbiamo in prestito da qualcuno e quindi in teoria non abbiamo diritti ma solo doveri, e comunque non abbiamo scelte, lo scenario delle possibilità che si apre è tremendamente vasto. E non può la paura "del buio" non farcelo tenere da conto. Quindi anche se non ci appartiene, e magari ne abbiamo timore, dobbiamo prima guardarci dentro per poi provare a capire e se siamo in tempo ad aiutare. Credo che si debba fare come quando si parla con i bambini e cioè mettersi allo stesso livello. Con questi aiuta mettersi in ginocchio e stabilire con l'altezza una sorta di eguaglianza, con chi è borderline non lo so se esiste un espediente simile ma credo che biasimarli non lo sia.

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