|
|
Come scrive Rudy, ed andando più indietro, è complicato salvare un politico che sia uno da quando esiste l'Italia.
Questo però non significa che non ce ne siano stati ed è tipicamente italiano non ragionare con i numeri ma esclusivamente con la pancia.
Veniamo ai giorni nostri.
La destra, tutta, nonostante dovrebbe rappresentare ideologicamente il mio essere liberale, oltre a non esserlo, è impossibile votarla, e non da oggi.
Per carità non posso notare le buone intenzioni della Meloni o di Crosetto, però non possono bastare pochi mesi di pugni battuti sul tavolo a far sparire decenni di accondiscendenza.
Il centro, vecchio e nuovo, è impressionante per... non trovo le parole... comunque NO.
Le liste civiche, con M5S in testa, le apprezzo nelle intenzioni ma meno negli atti, inoltre, e non di poco conto, mi fanno paura i militanti soprattutto nel gergo.
Un nuovo populismo simil-fascista o nella migliori delle ipotesi anarchico fa presa sugli egoismi di tutti noi ma sta di fatto che non possiamo fare a meno di vivere in un sistema (globale) che ci piaccia o no.
Certo si può essere desti e fare sicuramente di meglio e non appecoronarsi ad ogni emissione di BOT o CCT, ma isolarsi è impensabile e insostenibile.
La sinistra è apprezzabile nelle intenzioni di rinnovamento e secondo me questa volta è quella buona, o almeno lo spero (nonostante sia contrario a molte loro idee politiche). E a dirla tutta sono sollevato che a guidare questo passaggio ci sia uno come Bersani che al netto dei legacci politici lo considero tra i pochi che ha fatto anche cose buone.
Queste ovviamente sono mie personalissime considerazioni, il giorno del voto credo che mi sarà più difficile essere così lucido. Al momento, se confermassero la loro presenza nella coalizione di centro-sx, credo che il mio voto andrebbe ai radicali.
|