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La crisi degli asini
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La crisi degli asini

Autore: MaurizioCiccio -
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LA CRISI DEGLI ASINI Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto. I contadini erano effettivamente un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua. L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali. Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio. Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio. Il giorno dopo, affidò al suo socio la mandria che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l'ordine di vendere le bestie 400 € l'una. Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si indebitarono con la banca. Come era prevedibile, i due uomini d'affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli. Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i prestiti. Il corso dell'asino era crollato. Gli animali furono sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere. Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune. Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore). Eppure quest'ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti. Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l'aiuto dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia. Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade, per la sanità ... Venne innalzata l'età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate. Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini. Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte. Noi li chiamiamo fratelli Mercato. Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente. Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti del villaggio. E voi, cosa fareste al posto loro? Che cosa farete? Sembra una storiella ma spiega in poche parole come funziona il mercato finanziario. Questa è la motivazione degli "indignati" che ormai sta facendo (giustamente) presa in molte città mondiali (Madrid, New York etc...) e prossimamente (15 ottobre) in Italia ..... che dire,.....

Autore: Abdhul -
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RD
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a parte il fatto che a 400 li ricomprerebbero solo quelli che l'hanno venduto a 500 e quindi la minoranza, io l'asino l'avrei venduto si, ma mai ricomprato! mammina mi ha insegnato a non spendere se non ce li ho.... quindi a sto punto per me il sindaco può pure dare il c**o al banchiere!

Autore: jdipik* -
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roma

Quoto Tino... e il mondo finì. Anche se c'è un però. Se tu l'asino non l'hai venduto o come dici non lo ricompri alla fine indirettamente o meno sarai comunque vittima dei vari provvedimenti. A quel punto o si decide di far parte della casta diventando un adepto o limitandosi a sostenerli con tutto quello che ne consegue per chi deve venire a patti con la propria morale, o si diventa parte della media borghesia rimanendo in attesa che il buco nero prima o poi ingoi te e i tuoi figli e i nipoti.

Autore: kingz -
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sarei pienamente d'accordo con l'esempio se al posto del venditore ce ne fossero 100 con diversi modi di vendere e lingue diverse... scusate ... la dovevo dire. Bell'esempioanche se comunque semplificare non sempre migliora. Non demonizzerei il mercato finanziario in quanto tale . Nasce per rieqilibrare sistemi economici e rispondere a esigenze di ricapitalizzazione. E' da demonizzare la mancaza di regole ferree . La speculazione e' la malattia. Il fine e' sbagliato non il mezzo.

Autore: MaurizioCiccio -
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kingz il messaggio è piu' sottile....... la "crisi" è stata creata (dalle stesse banche e lobby collegate) ad "HOC", infusa nella gente dai media, così da spingerla a cercare "facili guadagni" con l'esempio di cui sopra, ma alla fine della fiera (la gente) è stata vittima 2 volte perchè ingannata dalla crisi (in principio) e da un barlume di "respiro" (dopo), da quello che in realtà era un altro sporco gioco organizzato ad "HOC" ....

Modificato da MaurizioCiccio il 08/10/2011 11:00:41

Autore: memphis -
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se i contadini non fossero stati avidi avrebbero goduto del profitto altissimo derivato dalla prima vendita dell'asino. Il mercato offre guadagni in proporzione ai rischi....e nessuno ti punta la pistola alla testa per farti comperare l'asino a 400 euro....se ti indebiti sperando di trarre profitto e ti va male....il colpevole sei tu e non il mercato.

Autore: MaurizioCiccio -
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GameMaster

i contadini (da leggere le famiglie) di per sè nn sono avidi, ma sono stati messi con l'acqua alla gola, salvo poi presentargli una boccata finta d'ossigeno (migliorare le proprie condizioni economiche in un momento di crisi indotta) che altro nn era una trappola che li avrebbe rovinati per sempre..... la vera avidità è di chi ha teso la trappola, nn di chi ci ha abboccato..... POi ignuno la vede come vuole, rispetto tutti i punti di vista, ma nell'oceano dell'economia mondiale si sa che mangiano sempre e solo quei 9 o 10 squali....... i "contadini" nn sono altro che i piccoli pesci che hanno già il loro triste destino segnato...

Autore: Fantabros -
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.......mi sono perso a "....giacca e cravatta...".........lol

Autore: Edomagno22 -
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Torino

L'inizio sembra la parabola di Gesù sul padrone che chiama i lavoratori nei campi e paga gli ultimi tanto quanto i primi...

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