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RESOCONTO DI GIORNATA

Ogni maledetto turno infrasettimanale si vince o si perde (o si pareggia)

Ogni maledetto mercoledì si vince o si perde. Resta da vedere se si vince o si perde da uomini. Ma non era domenica? Giusto, ma è un campionato sincopato e la decima giornata della Serie A è stata spalmata tra martedì e giovedì. Il coach Tony D’Amato non avrebbe gradito, e anche molti fantacoach avrebbero preferito avere più tempo per analizzare i risultati della nona e selezionare con calma i giocatori per il turno appena trascorso. Che si è concentrato, invece, lo scorso, e maledetto, mercoledì.

Coach Tony D’Amato avrebbe detto “siamo all’inferno adesso, signori miei. Credetemi”. E dall’inferno il Milan ha provato a uscire “aprendosi la strada, lottando, verso la luce”. Ha iniziato “la scalata delle pareti dell’inferno, un centimetro alla volta” il più pio tra i rossoneri, Kakà, ma poi Ciani ha ricordato a tutti che “ogni maledetto mercoledì o si vince, o si perde, oppure si pareggia…”.

E anche il Napoli ha scoperto che “la vita è un gioco di centimetri”, 342 cm per l’esattezza, ossia la somma delle altezze di José Callejon e Dries Mertens che, con le loro reti, hanno permesso al Napoli di espugnare il Franchi.

Però “nel calcio e nella vita il margine di errore è ridottissimo” e forse l’avrà capito anche Yuto Nagatomo che ha dato avvio all’azione del pari di German Denis nell’anticipo tra Atalanta e Inter.

E sempre il coach degli Sharks ci direbbe che “o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente”: lezione ampiamente appresa dalla Juventus che, dopo le sberle ricevute dai viola, ha vinto gli ultimi due match senza subire reti e mandando in gol un sacco di giocatori, tra i quali spicca Arturo Vidal. A guardarlo negli occhi, il cileno, è “un uomo determinato a guadagnare terreno con i suoi”. Mentre Andrea Pirlo è uno che “guarda il compagno che ha accanto” e sforna per lui un assist, oppure va in gol. Anche per lui la vita è fatta di centimetri, circa 25 cm, ossia l’altezza di quel Pallone d’Oro che, eppure, meriterebbe.

E se c’è uno, in serie A, “determinato a battersi per quel centimetro” – non è dato sapere quale, ma lo dice coach Tony D’Amato – è Alessio Cerci che, con gol e assist, ha salvato il Toro da una cocente sconfitta a Livorno.

E “massacrando di fatica loro stessi e tutti quelli intorno a loro, per quel centimetro” Totò di Natale e Luis Muriel hanno riportato il sorriso in casa Udinese contro un Sassuolo che, nello scontro di mercoledì, a quanto pare “non era disposto a morire per guadagnare un centimetro”. Non sarebbe il caso di dire un punto (in classifica)? Meglio non contraddire Tony D’Amato che altrimenti ci invita a pranzo per farci mangiare la sua jambalaya.

E se Borriello da ieri può sentirsi un po’ come Willie Beaman (e allora Totti è il quarterback titolare infortunato, Cap Rooney) lo deve al fatto di non essere stato “mezzo secondo troppo veloce o troppo lento” e non di non aver “mancato la presa” (ma non era un colpo di testa?).

“È il football (americano) ragazzi, è tutto qui”: concluderebbe il coach Tony D’Amato. Ascolta Tony, questo è il calcio e fortunatamente è molto di più…

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